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al testo di Marina Pacifici
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Sfumano i giorni in fumida malinconia che il lago ed il nostro sguardo ammanta,
ora che la vigilia della partenza in triste melodia la voce struggente d’un violino al cuore canta.
Ci sarà ancora il sospirato ritorno? Di nostalgia e agrifoglio ghiacciato nel bianco e scintillante mattino il capo del nuovo anno adorno.
Malinconico questo tenue sole il nostro incedere accompagna nel cuore rifulge il vivido rimpianto dei colli fiorentini e della chiantigiana ridente campagna.
E via si va rondini solitarie in dissolvenza tu con la tua tristezza io con la mia, ciascuno col suo solitario tormento in gravi passi sulla brinata via….
Del sottile incedere nel giorno assorto dopo la festa compagno muto e fedele il nostro tenace e tenero sentimento, di cui testimone indulgente è solo il freddo vento.
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